destionegiorno
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La poesia, ormai da tre anni fa parte della mia vita, avevo poche liriche quando mi sono iscritto al sito dove leggendo varie poetesse e poeti sono stato stimolato nello studio e nella ricerca al fine di migliorare i miei componimenti, perché penso che la poesia sia un’arte molto difficile da ... (continua)
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Notte serena e siamo a metà inverno,
il sonno l’abbandona,
con voci in un tumulto che risuona.
E dalla sala arriva alla vetrata,
guarda le sue colline,
all’ombra päion grandi e assai vicine,
bianche di neve ancora immacolata;
socchiude gli occhi... leggi...
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Il tuo vestito a scacchi
con lampi di bagliore
svolazzante e leggiadro
nella campagna in fiore
Poi scappi e ti rincorro
ma sei troppo veloce
ti guardo e sei lontana
nell’eco la tua voce,
e appare il tuo sorriso
che abbraccia la vallata
è... leggi...
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Amabili donzelle, gentili lor signori
vi ho qui radunati ai bordi della stanza,
offro cibi e bevande e un filo di arroganza,
decanto le mie gesta come i più bravi attori.
E voi che imbambolati, mi state ad ascoltare
nel vostro bel silenzio,... leggi...
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Nei fotogrammi e nei ricordi
sempre presente il suo volto appare
come istantanee che fermano il tempo
e han come sfondo l’eterno mare.
Il suo sorriso, la sua allegria
sempre e per sempre nella memoria
la sua dolcezza, la sua simpatia
nei giorni... leggi...
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D’estate, cielo argento di mattina
stupisce nascondendo il giallo sole,
la brezza che vien giù dalla marina
sollazza e attenua il caldo alle mie viole
e quando osservo dritto la collina
possente mi rapisce la sua mole,
mi volto e un forte odore da... leggi...
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Odo dolci parole
nell’infinita notte
come un vento gentile
che scuote e passa oltre
Son le persone care
col lor gentil sorriso
ci chiamano per nome
senza nessun preavviso.
Nei sogni in cui ritornano
c’è un mondo parallelo
guardo nei loro... leggi...
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Mi attanaglia la malinconia
di un estate che pare finita,
il vento sferza foglie sulla via
la pioggia lesta tedia le mie dita.
La spiaggia ormai svuotata dai cugini,
che a breve perderan l’abbronzatura,
si riempiono di funghi i bei... leggi...
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilità o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla. |
Augusto Cervo
"Vieni e chiudi la porta”.
Nel tepore del letto,
pregno e intriso di odori.
“Sciogli e muovi i capelli”,
leste lingue armoniose.
Son sospiri affannati,
lenta è l’esplorazione,
nelle labbra bagnate,
il contatto volgare,
che incomincia a sfondare
dentro anfratti segreti;
invasione di campo.
Ed il membro arrogante
crede di essere acciaio,
lui s’immola al suo ruolo,
per donare piacere.
Spinge, affonda e ritorna,
nel giardino scompare
lava tiepida oliosa,
che lo cinge e lo inchioda.
Impetuosi vulcani;
ora si vedon ballare,
con la mano li afferra,
come spugna li strizza.
Spinge, affonda e ritorna,
vien l’orgasmo stellare,
non la smette di urlare,
poi la bocca si avventa,
nel microfono accesso,
un giocoso cantare,
e quell’altro a remare,
viva la resistenza,
ma un gran fiotto gli esplode
denso centra il bel viso,
lei lo beve e un sorriso...
Son due corpi sfiniti. | 

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Hanno inserito questa poesia nei propri segnalibri: - Giacomo Scimonelli
Possiamo elencare solo quelli che hanno reso pubblici i propri segnalibri. |
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Da applausi, Augusto... complimenti (Giacomo Scimonelli)
Giacomo grazie (Augusto Cervo)
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